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Stanze di Soggiorno

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Gentile visitatore, eccoti giunto nelle stanze di soggiorno dei Baroni di Carini.

 

Questa stanza ti immette attraverso la porta posta alla tua sinistra, nel Matroneo della Cappella del Castello.

Appena superata la porta, ti invito a proseguire inizialmente verso destra.

Ti trovi nel vestibolo adiacente il Matroneo.

La stanza, è decorata con affreschi secondo la tecnica del trompe-l'œil.

La pittura ad affresco che riproduce semplici motivi floreali è presente soprattutto per sostituirsi all’assenza di rilievi architettonici.

Di particolare rilievo, è lo Stemma dei La Grua, posto come rosone centrale della volta.

Ti invito adesso, ad attraversare il matroneo, godere ancora per qualche istante della bellezza della decorazione della Cappella, per poi proseguire verso la stanza di soggiorno principale del Castello.

La stanza, destinata a studio e anticamera dell’alcova, è decorata con motivi che risalgono agli affreschi tipici del ‘700 con vedute di paesaggi con rovine antiche. Si intravedono, in alcuni punti, affreschi risalenti al periodo precedente.

Tali interventi, di ammodernamento, sono stati realizzati per volere di Don Vincenzo La Grua, Terzo Principe di Carini intorno alla prima metà del ‘700.

La stanza ha un falso-camino in marmo rosso, e sulla volta a botte, si può ammirare un pregevole affresco che raffigura " Ulisse che incontra Penelope, in compagnia del cane Argo"; scena che si ispira ai versi contenuti nell’Odissea di Omero al libro XVII.

Da questa stanza, attraverso un bellissimo portale settecentesco, si accede all’Alcova, dove era posto il talamo dei Baroni del Castello. La stanza ha forma quadrata con volta reale, e le pareti, così come la volta, sono decorate con pitture floreali tipiche degli affreschi a Grottesche dell’epoca.

Questa e molte altre stanze, al tempo della guerra del millenovecentoquindici e del millenovecentoquaranta sono state adibite a caserma ed erano state imbiancate e deturpate. Grazie ai lavori di restauro, si è potuto recuperare questo incredibile patrimonio pittorico.

Da questa stanza, attraverso la porta posta alla destra del camino, puoi continuare il tuo percorso di visita, nelle stanze di soggiorno adiacenti.

Le stanze che visiterai, sono tutte interamente affrescate, spesso mostrano stili diversi e sovrapposti, a dimostrazione del fatto che nel corso dei secoli sono stati parecchi i lavori svolti nel castello e gli abbellimenti.

 

Ti trovi adesso nella stanza delle Grottesche, i cui affreschi sono stati realizzati probabilmente intorno alla seconda metà del ‘500, prendendo ispirazione da uno stile molto in voga in quel periodo. Le grottesche sono il frutto di una vera e propria scoperta archeologica avvenuta nel 1480, quando vennero esplorate e minuziosamente rilevate, le sale della Domus Aurea, l’immensa reggia di Nerone all’epoca semisepolta dai detriti: appunto le grotte da cui deriva il nome dello stile.

Le grottesche sono uno stile di decorazione parietale tipicamente rinascimentale ispirato alle pitture pompeiane in terzo e quarto stile, che tuttavia godette di larghissima fortuna anche durante il barocco, il rococò, l’eclettismo e lo stile liberty. La loro diffusione temporale è perciò compresa tra la fine del XV e l’inizio del XX secolo.

 

Prosegui la tu visita attraverso la porta posta al centro della parete.

 

Ti trovi nella stanza Pompeiana.

 

Gli scavi archeologici di Pompei, dal Settecento in poi, hanno contribuito non solo ad approfondire la storia e la cultura di Roma Antica, ma hanno letteralmente lanciato mode e tendenze artistiche: il neoclassicismo, contribuendo di fatto ad arricchire la storia dell’arte universale. Nelle ville, nei teatri, nei grandi palazzi di città, lo stile e le soluzioni artistiche “pompeiane” sono state nella seconda metà del Settecento e per tutto l’Ottocento un punto di riferimento importante per artisti, decoratori, stuccatori, scultori dell’epoca. La moda di Pompei la ritroviamo nei colori, nelle decorazioni con figure classiche, persino nelle soluzioni architettoniche di alcune ville di delizia.

In questa stanza, artisti e decoratori, hanno applicato il gusto tipicamente settecentesco della pittura pompeiana. L’uso dei rossi, degli ocra, dei neri, è una rielaborazione, seppur di non altissima fattura, di alcune pitture rinvenute nelle domus degli scavi di Pompei.

 

Avvicinati adesso al Balcone e ammira da questo punto, lo splendido atrio del Castello.

 

Ti invito adesso a proseguire il percorso, attraverso la porta posta alla destra del balcone.

 

In questa stanza ritroviamo lo stesso stile pittorico dello studio adiacente l’alcova. Lo stile è degli affreschi tipici del ‘700 con vedute di paesaggi con rovine antiche.

 

Ma continua la tua visita, attraversando la porta posta di fronte il balcone.

 

Ti trovi in una stanza che ben mette in evidenza, in seguito al restauro effettuato, i vari periodi di edificazione e ampliamento del Castello.

 

Ti invito adesso a proseguire la tua visita, verso il Salone delle Feste del Castello.

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